L’entroterra della romagna e’ bellissimo, sembra quasi il sud della Francia con i suoi platani e le casine basse, anche se con qualche portico in piu’.
Mi sono lasciata portare a Savignano sul Rubicone, dai miei amichetti di tpr, per il sifest, dove ho scoperto 2 vere perle.
Non ho molto tempo ne’ voglia di andare veloce (sara’ che li’ tutti andavano in bici sereni sotto un caldo sole settembrino), quindi mi lascio ispirare e scelgo 2 mostre. Per prima quella di Mark Steinmetz, curata da Giulia e Flavio di MiCamera. Bellissimo ritratto dell’America del sud, che visto oggi risulta quasi uno specchio deformato della crisi economica, anche se il reportage e’ stato condotto negli anni 90.
Evidentemente il fotografo ha saputo rilevare la profonda inquietudine e le contraddizioni dell’America meno visibile quella rurale e periferica, fatta di isolamento e alienazione, in uno spazio urbano che non risulta mai essere accogliente.
Sono stata anche a sentire la sua conferenza e la cosa che mi ha piu’ colpito e’ stata la sua attrazione per quei soggetti intenti a fare qualcosa ma con lo sguardo teso da un’altra parte, l’idea del desiderio, della curiosita’ e della ricerca, sempre instabile. Un occhio che si muove fra ironia ed amorevolezza, “senza costruire onde” come si e’ definito lui stesso.
Seconda chicca: Roger Ballen, che non ha nulla a che vedere con il reportage ed anzi costruisce l’immagine in maniera rigorosa.
Non sono in grado di descriverlo in alcun modo, mi inquieta e mi attrae, mi rimanda a dei solchi gia’ impressi nella mia retina (bacon, art brut), ma allo stesso tempo mi risulta non codificabile.
Sto li’ a guardare, anche un po’ di sguincio, di lato, tanto che un signore mi chiede perche’ sto guardando le foto dall’angolazione a cui mi sono messa. Appena mi si avvicina capisce, c’e’ il riflesso della finestra che mi infastidisce, ad ogni modo, la visione frontale diretta forse mi impietrisce.
Polveroso, stratificato, fra animali imprevedibili e segni indecirfabili sui muri e fra le pieghe. Mi lascia senza parole.