p2p production

Prendo a prestito da Benkler questa definizione come titolo e approfitto per
aprire una botola su quel mondo sommerso della pirateria dura nella odierna
Cina. Linko quindi un bell’intervento di beirut, il quale ha tradotto un
articolo molto interessante sulle ripercussioni socio/culturali derivanti dal
crollo dell’embargo culturale voluto dal governo centrale e dalla repentina
invasione di tutta la cultura pop globale, che nel giro di pochi anni sta
facendo ripercorrere alla Cina quelle trasformazioni che altrove sono durate 50
anni. Lo scenario che vien fuori dalla lettura del buon beirut confinato ad un
esilio forzoso e’ quella di una crescente dissociazione e schizofrenia nella
percezione della soggettivita’.


Eppure proprio in questi momenti di passaggio si ridefiniscono nuovi modelli di
soggettivita’, un esempio nell’immaginario, davvero interessante e’ quello
proposto dal film Pirated copy, presentato al festival di rotterdam del 2004 e proiettato trionfalmente al trans hackmeeting di Oslo.

Il film si apre come un documentario per le strade di bejing, fra le bancarelle
e il frusciare delle plastichine che coprono i tanto temuti dvd pirata. In
realta’ lentamente scivoliamo nella fiction anche se continuamente
sballonzolati da una camera mobilissima e interrotta dalla punteggiatura dei
film proiettati, citati e plagiati. Ci troviamo quindi a seguire diversi
personaggi, dalla professoressa che mostra ai suoi studenti film erotici e
quelli di almodovar, alla coppia che imitando l’inizio di pulp fiction spera di
sbarcare il lunario, approdando invece ad una tragicomica soluzione. Il regista
He Jian-Jun, nella storia che ad un certo punto si incarta, riesce comunque a
delinare la figura centrale del film, il pirata cinefilo. Una felice
intuizione, quella di un personaggio liminale fra la stada e la bettola, il
magazzino fumoso, colui che deve saper capire il film giusto da proporre,
snasare i tempi e le attitudini, un vero sociologo di strada, che ha con se
sempre qualcosa da lasciare ad ogni incontro e le orecchie ben tese, deve anche
saper correre e se non ce la fa fa una brutta fine.