Anche a Milano il babau impazza. La citta’ e’ sempre piu’ terreno di scontro, dai muri che si dipingono di notte e al mattino tornano bianchi (o marroni per il pessimo gusto dell’amministrazione comunale, o neri per l’indifferenza dello smog), fino alla definizione di un "presunto decoro", nella zona dei localini o per qualsiasi traffico dal centro commerciale al vialone. Non c’e’ piu’ troppo spazio per una socialita’ dirompente, non monetizzata, ludica e gioiosa, se non in forma del tutto episodica e temporanea. Puoi trovarti ammanettato anche solo per un divieto di sosta. Una citta’ cosi’ e’ il sonno della ragione che genera mostri.
Hai paura? Qualcuno ha pensato che questa dimensione e’ un gatto che si morde la coda. Perche’ allora non lasciarlo scorazzare sui tetti? Far fluire anche la paura per stanarla, tracciarne percorsi e radici. Condividere i timori e le frustrazioni puo’ forse aiutare a sgominarle.